Le Uve

Il Territorio

Più a Est c’è il Salento. Caldo e cordiale, protetto da un isolamento durato secoli, il Salento conserva intatto il folclore genuino e una tradizione vinicola dal sapore antico. Il tacco d’Italia, il punto più a est della penisola italiana, diviso tra gli affascinati panorami rocciosi dell’Adriatico e le dolci distese di sabbia del...

Il Territorio

Più a Est c’è il Salento. Caldo e cordiale, protetto da un isolamento durato secoli, il Salento conserva intatto il folclore genuino e una tradizione vinicola dal sapore antico. Il tacco d’Italia, il punto più a est della penisola italiana, diviso tra gli affascinati panorami rocciosi dell’Adriatico e le dolci distese di sabbia del mar Jonio, vanta la più alta concentrazione di vini DOC della Puglia. Ettari di vigne si alternano agli oliveti incorniciati dai muretti a secco e dalla macchia mediterranea. Il groviglio della vegetazione, i suoi fiori e i suoi frutti furono la fonte d’ispirazione per gli eccellenti artigiani leccesi che adornarono con evidente opulenza le chiese, i conventi e i palazzi dei temi naturali del Barocco, raccontando o invocando l’abbondanza e la fertilità di una terra accogliente e generosa. Bellezze naturali e architettoniche fanno del Salento uno dei luoghi più visitati d’Italia. Lecce, capitale naturale del Salento, è la città pugliese che più di ogni altra conserva integra la sua identità storica e culturale. Definita la “Firenze del sud” per la bellezza dei suoi monumenti è nota soprattutto per il Barocco, un tipo di scultura e architettura che dal XVI secolo si è diffuso in tutta la provincia,  che sfrutta la malleabilità della pietra leccese, calcarea compatta e omogenea dal color miele, per decorare strade, balconi, palazzi e chiese. Ancora oggi nelle botteghe gli artigiani locali con pialla e scalpello danno vita a sculture e oggetti pregevoli. Uno dei simboli della città è la Chiesa di Santa Croce (1549) oggetto di recente restauro che si trova nelle immediate vicinanze della Piazza S'Oronzo centro e cuore vitale della città.

I Vitigni

Vitigno salentino per eccellenza: il Negroamaro.
Vitigni fortemente identificativi del territorio: Primitivo, l’Aleatico, la Malvasia nera di Brindisi e di Lecce.

Negroamaro

Vitigno a bacca nera di origini incerte probabilmente introdotto dai Greci nella zona ionica, è il risultato di millenni di selezione naturale per adattarsi alle diverse caratteristiche del suolo ed è il principe dei vitigni salentini. Coltivato quasi esclusivamente in Puglia, ma soprattutto in Salento, il Negroamaro deve il suo nome “ niuru mavru” (niger dal latino; mavros dal greco) al colore nero della buccia. Maturazione: tardiva . Sensibilità: resistenza alla perenospora, alla muffa grigia e alla tignola. Caratteristiche del vino: Grado Alcolico 11 – 14 vol.% - PH 3,15 – 3,40 -  Acidità Totale 5 – 9 g/l.

Primitivo

Probabilmente introdotto in Puglia dai fenici o dai greci, il vitigno Primitivo è stato selezionato, utilizzato e diffuso dal Primicerio Don Francesco Filippo Indellicati di Gioia del Colle. Il nome indica la sua principale caratteristica e cioè alla sua maturazione precoce rispetto alle altre uve.
Maturazione: precoce . Sensibilità: resistenza alla perenospora, è sensibile alla siccità e alle alte temperature. Caratteristiche del vino: Grado Alcolico 12 – 16 vol.% PH 3,2 – 3,4 - Acidità Totale 6 – 9 g/l - PH 3,15 – 3,40 - Acidità Totale 7,5 – 10 g/l

Malvasia Nera di Lecce

L'origine del nome è da attribuirsi ad un vino che era prodotto a Malta, un prodotto di pregio commercializzato da Venezia. Diffusosi nella provincia di Lecce, si coltiva insieme al Negroamaro. Diverso dalle malvasie di origine orientale, non presenta il classico profumo e il sapore moscato leggermente amarognolo. Maturazione: Medio/tardiva . Sensibilità: Scarsa resistenza alla perenospora, buona resistenza ai Caldi ed ai freddi. Caratteristiche del vino: Grado Alcolico 10 – 12,5 vol.% - PH 3,15 – 3,40  - Acidità Totale 7,5 – 10 g/l

Malvasia Nera di Brindisi

Molto probabilmente d’origine greca e delle isole egee, si è diffuso in Puglia in particolare nelle provincie di Brindisi, Lecce e Taranto. Affiancato in uvaggio ad altri vitigni, contribuisce ad arrotondare le caratteristiche del vino stemperandone la spigolosità. Maturazione: Medio/tardiva. Sensibilità: Scarsa resisenza alla perenospora,buona resistenza ai Caldi ed ai freddi. Caratteristiche del vino: Grado Alcolico 11 – 13,5 vol.% -  PH 3,1 – 3,4  - Acidità Totale 5 – 9 g/l

Bianco di Alessano

Vitigno a bacca bianca di origine sconosciuta sembra risalire al 1870. Coltivato nel territorio dei comuni di: Martina Franca (TA), Locorotondo (BA), Cisternino (BR). Sensibilità: Buona Resistenza all’oidio e alla perenospora Non ha una buona resistenza alle gelate. Caratteristiche del vino: Grado Alcolico 11 – 13 vol.% PH 3,20 – 3,45 Acidità Totale 5 – 9 g/l

Bombino Bianco

Probabilmente di origine spagnola è un vitigno di elevata produttività ed è una delle uve bianche più diffuse in Italia meridionale, soprattutto in Puglia. Maturazione: Medio/Tardiva . Sensibilità: Ha un ottima resistenza alle brinate. Caratteristiche del vino: Grado Alcolico 11,00 – 12,5 vol% - PH 3,15 – 3,40 - Acidità Totale: 5,5 – 7,0 g/l.

Aleatico

Introdotto probabilmente dai Greci in tempi remoti, è considerato una mutazione del Moscato. Il nome potrebbe derivare da "luglio" (iouliatico in greco), mese in cui matura. Maturazione: Precoce/media. Sensibilità: Teme le primavere umide. Caratteristiche del vino: Grado Alcolico 12 –18 vol% - PH 3,40 – 3,60 -  Acidità totale 5,5 – 7 g/l

Uva di Troia

Il vitigno, fra i più antichi e caratteristici della puglia centro-settentrionale, potrebbe essere originario dell’asia minore e giunto in Puglia durante la colonizzazione Ellenica. Maturazione: medio/tardiva . Sensibilità: Poco resistente alla perenospora. Caratteristiche del vino: Grado Alcolico 11 –14,5 vol% - PH 3,2 – 3,5 - Acidità totale 4,5 – 8 g/l

Susumaniello

E' un vitigno autoctono della Puglia, a bacca nera prodotto prevalentemente nel Salento. Il suo nome indica la capacità di produrre grandi quantità di uva (carico come un somarello). Dal susumaniello si ricava un vino di un rosso rubino intenso con sentori un tantino rustici dove prevale il fruttato-vegetale. All'olfatto è possibile percepire note fruttate, di prugna, frutti di bosco, confettura di frutta rossa; molto piacevoli sono anche le fragranze speziate che ricordano il pepe e la vaniglia.

Montepulciano

Vitigno a bacca nera coltivato in prevalenza in Abruzzo, Marche, Umbria e Puglia, matura in epoca avanzata, in genere le prime settimane di Ottobre. I vini a base di Montepulciano si caratterizzano per i tannini fitti, morbidi e non molto aggressivi, per i sentori di ciliegia e di marasca, per il finale pieno e sostenuto da una notevole forza estrattiva e alcolica.

Chardonnay

Il suo nome deriva dall'omonimo paese del Mâconnais in Borgogna da dove si è diffuso progressivamente in tutto il mondo dalla fine del XIX secolo. Le sue origini sono incerte. Secondo alcuni studiosi ha "radici" mediorientali, mentre per altri nasce da un incrocio spontaneo da una vite pre-addomesticata ed un vitigno proveniente dall’Illiria, In Italia il vitigno Chardonnay è coltivato praticamente in tutte le regioni.

Sauvignon

Vitigno a bacca bianca, provene dalla zona francese di Bordeaux. Il nome deriva dalla parola francese sauvage ("selvaggio"), aggettivo dovuto alle sue origini di pianta autoctona del sud-ovest francese. È uno dei vitigni a bacca bianca più diffusi nel mondo vitivinicolo.

Sangiovese

Le origini e la provenienza del Sangiovese sono incerte: le prime informazioni sicure risalgono solo al XVI secolo. Anche l'origine del nome è incerta. Alcuni sostengono che derivi da “sangiovannese” in quanto originario di San Giovanni Valdarno; altri invece lo fanno risalire a forme dialettali e c’è chi sostiene che derivi da “sanguegiovese”, ossia “sangue di Giove” in quanto proveniente dal Monte Giove nei pressi di Santarcangelo di Romagna. È uno dei vitigni italiani più diffusi.

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