Paolo Leo
2022
Il Fiano è tra i vitigni a bacca bianca più prestigiosi del Sud Italia. Le sue radici sono antiche e gloriose. La particolarità si evince in un corpo deciso e nella croccantezza singolare.
ABBINAMENTI GASTRONOMICI: La struttura e freschezza del Fiano si dimostra fedele compagna in piatti particolarmente succulenti e cremosi. Inquadrarlo in compagnia di formaggi spalmabili, patè e tartine diventa un gioco di sensi. Crostacei in salse e tempure propongono un viaggio culinario decisamente esotico.
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Paolo Leo
2019
Dalle origini antichissime, il Primitivo è in grado di produrre vini di grande pregio. Nel Salento, grazie a lunghe giornate di sole e importanti sbalzi termici nelle ore notturne, si producono uve che concentrano una grandiosa maturazione che offrono un vino morbido e di nota struttura.
ABBINAMENTI GASTRONOMICI: Un vino dal corpo elegante e robusto come il Primitivo di Fiore di Vigna diventa un prezioso abbinamento con stufati di carne a lenta cottura. Formaggi di lunga stagionatura, particolarmente saporiti, vengono dolcemente accompagnati dal sorso morbido del vino. Nei ricordi della tradizione italiana si concede amorevole in abbinamento ad un polpettone al forno.
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Paolo Leo
2021
Lo Chardonnay è il più celebre vitigno a bacca bianca del mondo, in grado di esprimere differentemente i territori ove viene coltivato. Nel Salento, lo Chardonnay di Numen, offre una maturazione esemplare ed un vino bianco di imponente struttura. La fermentazione e maturazione di una parte del vino in barriques di rovere francese dona un carattere notevolmente complesso dalla fascinosa persistenza. L’indiscutibile forza di questo vino bianco è evidente nella sua longevità che, nel tempo, è in grado di sviluppare poderose evoluzioni anche dopo anni dalla sua vendemmia.
ABBINAMENTI GASTRONOMICI: L’eleganza ed imponenza dello Chardonnay di Numen diventano una seducente espressione di vino bianco in grado di accompagnare piatti di notevole struttura. Le grandi carni bianche come pollo alla cacciatora, quaglia croccante e cosciotti di gallo sono una prerogativa a stuzzicanti tavole speziate. La presenza di funghi di stagione con tocchi tartufati esaltano l’aromaticità di un prodotto dalla notevole persistenza aromatica.
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Paolo Leo
2017
Taccorosso è un Negroamaro in purezza ottenuto dai vigneti più vecchi della Cantina Paolo Leo. Gli antichi alberelli donano produzioni molto basse e di grandiosa qualità. La concentrazione del frutto, in fase di maturazione, esplode nei calici donando un vino di pregiata struttura e corpo.
Ideale con:
La potenza di questo Negroamaro si dona a pregiati piatti dalla succulente struttura. Proposto in compagnia di una tenera guancia di manzo cotta a bassa temperatura, curiosi primi piatti come tortelli di maiale pecorino e cime di rapa, e risotti al tartufo sono una egemonia dei sensi. Arrosti di tacchino e tenere tagliate sono un fascino intramontabile.
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Paolo Leo
2014
La denominazione Salice Salentino DOP è una delle identificazioni più rappresentative del Salento. Le uve che concorrono alla produzione di questo storico vino sono principalmente di Negroamaro blendizzato, in piccole percentuali, con altri vitigni a bacca rossa autoctoni pugliesi. La versione Riserva affina per almeno 24 mesi prima di entrare in commercio, nei quali 12 mesi sono in botti grandi e piccole.
ABBINAMENTI GASTRONOMICI: Un blend dai vitigni nobili sposa piatti particolarmente speziati e strutturati. Abbinato ad un guanciale alla griglia, costine di maiale ed un girello in crema di funghi incorona i piaceri gastronomici più nobili.
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Paolo Leo
Dalle uve di Negroamaro vinificato in bianco, poi spumantizzato con il Metodo Martinotti, nasce il ROSAROSE BLANC, uno spumante dalla vibrante freschezza che racconta l’idea di uve a bacca rossa salentine spumantizzate in bianco.
SERVIZIO: si consiglia a 6-8°C in calici da spumante o flûte
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Paolo Leo
2017
Dalle origini antichissime, il Primitivo è in grado di produrre vini di grande pregio. Nell’areale di Manduria, grazie a lunghe giornate di sole e importanti sbalzi termici nelle ore notturne, si producono uve che concentrano una grandiosa maturazione che offrono un vino morbido e di nota struttura. L’edizione “Riserva” vanta un affinamento di almeno 24 mesi, di cui 20 mesi in botti grandi di rovere prima di uscire in commercio.
SERVIZIO: si consiglia a 18°C in ampi calici che ne favoriscano la massima espressione olfattiva
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